
L’espressione nasce dalla contrazione verbale tra flexibility e security per indicare il modello di mercato del lavoro danese, nel quale ad una notevole flessibilità in materia di assunzioni e licenziamenti si accompagna un’altrettanto estesa sicurezza per coloro che si trovano ad essere disoccupati, grazie alla presenza di ammortizzatori sociali e ad un ben funzionante sistema di formazione che facilita le transizioni da un impiego all’altro. La Conferenza sulla flexicurity organizzata dalla Commissione Europea il 20 aprile scorso a Bruxelles - che pronuncerà una comunicazione ufficiale il prossimo giugno - ha però messo in discussione il sistema: flessibilità e sicurezza rischiano di essere viste come variabili in reciproco contrasto. Eppure una nuova strategia di policy management è necessaria per migliorare le performances dell’economia europea, per affrontare le sfide ed i problemi legati ai moderni mercati del lavoro e per rafforzare la fiducia di cittadini ed imprese nella possibilità di maggiori opportunità occupazionali, in un contesto come l'Italia in cui è presente il paradosso di un Paese che invecchia e di una spinta al globale. Chiedi info a spatarobox@virgilio.it